the party of late summer // la festa di fine estate
Introduction:
This is a test story published in the original language.
Quando ho sedotto il mio uomo io avevo quasi diciassette anni , Peter aveva 43 anni. La nostra relazione era fatta di brevi incontri, 15/20 giorni ogni due o tre mesi , era una relazione fantastica, non solo sesso ma vero amore, ero fedele a Peter e in tutto il tempo che siamo stati insieme non ho mai avuto e amato altri uomini.
Peter mi ha conosciuto come un ragazzo un poco sciocco , quasi insignificante nel mio voler apparire una donna.
Nel corso della nostra prima vacanza insieme Peter ha ospitato me nella sua bella casa vicino al mare e dopo alcuni giorni ha portato me a fare importanti compere per contribuire a migliorare il mio aspetto femminile.
In un solo giorno Peter ha comperato per me mutandine e reggiseni tutto molto sexy, pantaloni e abiti e mini gonne, collant e calze autoreggenti, magliette e camice oltre a varie paia di scarpe con tacchi molto alti . Peter ha acquistato anche tutto il necessario per il mio trucco , rossetti e ombretti con mascara e fondo tinta . Solamente la parrucca non è stata comperata perché io già avevo i capelli lunghi.
In un solo giorno Peter aveva trasformato il mio aspetto di ragazzo insignificante . Non solo io mi sentivo veramente donna , adesso avevo anche l’aspetto di una ragazza molto sexy.
Impossibile dimenticare la mia grande felicita. Ricordo che la sera abbiamo fatto l’amore non in casa ma nel giardino e io non ero mai stanco di baciare il mio uomo, di sentire il profumo del rossetto sul cazzo tra le mie labbra, e le forti mani di Peter tra le mie natiche.
Avevo indossato un piccolo tanga bianco che faceva risaltare la mia abbronzatura, avevo coperto le gambe con una mini gonna rosa , molto aderente , per coprire il reggiseno, bianco come il tanga, avevo una leggera camicia bianca di cotone che non nascondeva le forme del piccolo reggiseno. Avevo le labbra coperte dal rossetto rosa come la gonna, gli occhi erano ingranditi dal mascara sulle ciglia . Per tutta la sera mi ero guardato in ogni specchio della casa mentre Peter mi riempiva di complimenti per la mia fresca bellezza da adolescente.
Adesso sentivo le mani di Peter accarezzare il mio corpo e provavo una gioia indescrivibile mentre sentivo le mie mutandine scivolare lungo le gambe dopo che la camicia era già stata sfilata insieme al reggiseno e la mini gonna era arrotolata sui fianchi . Volevo solo sentire il cazzo di Peter entrare dentro di me per trasmettere al mio uomo la stessa felicita che io stavo provando in quel momento. Peter ha capito dai miei movimenti che desideravo essere inculato e come le volte precedenti ha lasciato a me ogni iniziativa.
Era solo una settimana che stavo con Peter e il mio piccolo culo si stava abituando al cazzo del mio uomo anche se un piacevole e lieve dolore ancora accompagnava le penetrazioni. Ricordo il piacere di altre scopate con il culo , fatte in seguito , con Peter ma quella in assoluto è stata tra le più eccitanti.
Dopo una piacevole succhiata al cazzo del mio uomo mi sono inginocchiato sopra di Peter a gambe larghe , io ho preso il cazzo con le due mani e ho fatto scorrere la punta umida tra le mie natiche fino a incontrare lo stretto buco del culo. Sentire la testa calda del cazzo a contatto con il mio culo mi ha dato un orgasmo che si è prolungato durante tutta la penetrazione anale. Il cazzo sembrava scorrere con facilita nel mio culo, forse per la saliva o forse per il rossetto che avevo lasciato con le mie labbra , il mio sguardo era fisso sul piccolo tanga bianco abbandonato insieme al reggiseno sull’erba del giardino e sulla mini gonna rosa arrotolata ai miei fianchi. La vista del mio abbigliamento femminile amplificava il mio piacere e sentivo la mia gioia trasferirsi al cazzo di Peter che non ha aspettato molto per riempire il mio corpo con i soliti vigorosi schizzi di caldo e abbondante sperma. Come sempre dopo i rispettivi orgasmi siamo rimasti abbracciati , scambiando baci e carezze e ridendo per la felicita.
Peter usava questi momenti felici per elencare tutta la serie di oscenità che lui e io dicevamo durante ogni atto sessuale .
Tutto questo accadeva nella primavera dell’anno precedente . Era aprile del 1980.
Siamo ora alla fine dell’estate del 1981, Peter era stato con me fino al 18 settembre, era arrivato il 20 agosto . Adesso io ero solo e molto triste . Peter doveva rimanere ancora una settimana ma un imprevisto impegno di lavoro lo ha fatto ritornare con urgenza in Svizzera.
Peter aveva qui in Sardegna un amico svizzero proprietario di un famoso complesso turistico , un amico che frequentava anche la casa di Peter e che Peter non aveva avuto nessun problema a farmi conoscere. Una persona molto allegra , sempre sorridente che spesso veniva a pranzo o a cena con noi o voleva Peter e me ospiti nel suo villaggio turistico. Questa persona, che io chiamo Hubert – non è il nome vero – conosceva il mio sesso reale ma non ha mai commentato il mio vestire femminile o le mie abitudini sessuali. Vestivo in maniera femminile in casa e raramente in pubblico, in presenza di Hubert non mi sono mai sentito a disagio anche se ho sempre evitato di baciare o di essere troppo espansivo nei confronti di Peter.
Per Peter e Hubert era naturale bere una birra nudi in giardino e anche io mi sono adattato alle loro abitudini.
Ero triste anche se Peter andando via aveva detto di essere felice se io restavo nella sua casa e che era dispiaciuto di non poter venire con me alla festa di fine estate organizzata da Hubert, e voleva che io andassi ugualmente a divertirmi.
Da due giorni giravo nella casa come in preda a un ansia incolmabile. Non trovavo pace. Aprivo continuamente gli armadi che contenevano la mia biancheria femminile, indossavo qualche abito , la biancheria intima, le scarpe con i tacchi , giravo nel giardino e in casa senza la gioia e l’emozione che mi dava la presenza di Peter.
Unica mia consolazione era aprire qualche birra o una bottiglia di vino e provare a stordirmi un poco mentre mi guardavo ,vestito da donna e truccato , nei grandi specchi della casa. Senza Peter la casa sembrava vuota di tutto.
Quando ho visto arrivare la macchina di Hubert ero in giardino , indossavo solo piccole mutandine e una camicia aperta, avevo i capelli lunghi sciolti sulle spalle, mentre bagnavo le tante piante sotto la grande veranda che circonda tutta la casa. Hubert sempre sorridente e a suo agio nella casa di Peter, casa che conosceva meglio di me , è andato subito al grande frigo della cucina per prendere due birre e ritornato nella veranda mi ha dato una birra e si è seduto in uno dei grandi divani.
” Laura , ha telefonato Peter per dire che tu devi venire alla festa, più tardi telefona anche a te per dire la stessa cosa ” .
Hubert anche se conosceva il mio nome, Matteo e spesso mi ha visto nudo, mi ha sempre chiamato Laura .
Non ho avuto il tempo di rispondere a Hubert che il telefono della casa di Peter ha iniziato a squillare. ” Laura vai a rispondere che è sicuramente Peter” mi ha detto Hubert e io avevo già il telefono in mano.
Peter mi ha dato una lunga serie di disposizioni per quanto riguardava la gestione della casa , più volte parlando ha detto ” la nostra casa “
e che altre cose mi sarebbero state dette da Hubert. Prima di chiudere la conversazione Peter mi ha fatto promettere che sarei andato alla festa di fine estate organizzata da Hubert . Io ho provato a dire che preferivo restare a casa , alla fine ho dovuto promettere che sarei andato alla festa e che ,come Peter desiderava , sarei andato indossando gli abiti femminili che mi aveva regalato.
Mi ero commosso non solo per aver sentito il mio dolce uomo , ero commosso per tutte le cose che mi aveva detto anticipando una parte di quello che Hubert mi avrebbe detto successivamente.
Hubert con la sua voce amichevole e affettuosa mi ha detto
” signorina niente lacrime, oggi è un giorno di festa” e dicendo questo mi ha dato un affettuoso schiaffo sulle natiche, natiche che il piccolo tanga non potevano coprire, e mi ha invitato ad andare a vestirmi per la festa.
Avevo capito dal primo momento la grande amicizia che univa Peter e Hubert , da come parlavano io capivo che la loro era una conoscenza nata ai tempi della adolescenza e una grande stima reciproca li legava. Il dolce schiaffo dato da Hubert alle mie natiche è stato per me un affettuoso gesto di un caro amico.
La confidenza e l’amicizia che Peter ha con Hubert e l’amicizia che Hubert ha dimostrato , in molte occasioni , nei miei riguardi mi ha convinto di chiedere a Hubert un consiglio per come vestirmi . Insieme siamo andati nella camera da letto che usavo con Peter
e dove avevo parte dei miei abiti, altri miei abiti erano in una altra camera che Peter aveva riservato solo per me e che confinava con un piccolo studio affacciato nella ampia veranda.
Con disinvoltura, senza vergogna, sono uscito nudo dalla doccia .
Per qualche istante ho guardato il mio corpo adolescente allo specchio mentre Hubert era seduto nella poltrona della camera e mi stava spiegando cosa Peter aveva programmato per il mio futuro da studente. Peter aveva deciso che fosse il suo fidato amico Hubert , che viveva tutto l’anno in Sardegna, a seguire me negli studi e nella gestione della casa. Nei giorni successivi al compimento del mio 18 anno Hubert insieme a me avrebbe dovuto aprire un conto in banca, a mio nome.
Nudo come ero uscito dalla doccia sono rimasto immobile ad ascoltare le parole di Hubert e non sono stato capace di trattenere lacrime di felicita. Anche Hubert era commosso e con dolcezza mi ha abbracciato dicendo di essere orgoglioso di fare qualcosa di utile per me e per Peter e con voce meno forte del solito ha aggiunto ” vestiti ragazza che la festa ci aspetta , Laura devi essere la più bella ” e ha bevuto l’ennesima birra .
Nudo davanti al cassetto della biancheria intima ho fatto vedere a Hubert il completino che avevo scelto, un piccolo tanga di pizzo bianco e il relativo reggiseno con le due coppe imbottite . Mentre indossavo le mutandine Hubert ha chiuso i piccoli ganci del reggiseno e mi ha consigliato di non indossare calze autoreggenti perché le mie gambe lisce e abbronzate erano belle cosi e non andavano nascoste dal nylon.
Ho aperto l’armadio dove c’erano le gonne e gli abiti e ho fatto scegliere a Hubert tra le mini gonne e dei piccoli abiti corti, un abito nero che ho provato era molto scollato sulla schiena al punto da far quasi vedere il piccolo triangolo del tanga bianco sul mio sedere.
Ridendo Hubert ha detto ” sexy va bene ma quel corto abito è troppo vistoso, meglio la mini gonna rosa” e muovendo le camice appese ha tolto una camicia bianca di leggero cotone e nel darla a me Hubert ha detto ” Laura con la tua abbronzatura integrale il bianco e il rosa sono i colori perfetti , sotto quella mini gonna le tue gambe sono splendide e le mutandine che hai indossato non lasciano antiestetici segni sul bel sedere rotondo, sei veramente bella ed elegante, Peter è un uomo fortunato ad avere una ragazza come te”
Sapevo che le parole di Hubert erano sincere e non mi sono trattenuto dal baciare le sue guance .
Una volta sistemata la camicia e la gonna ho cercato le scarpe , color rosa come la gonna , con tacco da 12cm, e indossate ho camminato nella stanza alla ricerca di altri complimenti di Hubert.
Il grande specchio della camera mi ha restituito la mia immagine , ero veramente bello , ora un tocco di mascara nero alle ciglia che ho folte
naturalmente e un lieve velo di terra indiana per togliere lucidità alla pelle del viso e far risaltare il rossetto rosa intenso che ha dato colore e maggior volume alle mie labbra.
Ero pronta !
Hubert ha chiamato Peter al telefono ” Peter devo dire che Laura questa sera è stupenda , bella, elegante . Scatto delle foto per te ” dopo descritto ogni particolare del mio abbigliamento a Peter , mutandine comprese, Hubert ha continuato ” Sei fortunato ad avere una ragazza come Laura, non chiudere che ti passo la tua ragazza Peter ,la tua ragazza che ti ama “
La voce di Peter calda e sensuale ha colmato il mio silenzio, io piangevo, ” non piangere ragazza che il trucco si rovina ” e poi Peter ha detto ” amore mio divertiti alla festa , sei bella e mi fa piacere che hai indossato la stessa gonna, le stesse mutandine e le stesse scarpe del nostro primo giorno di shopping , ti amo Laura ora vai , buonanotte mio dolce amore”
Era vero , senza scegliere avevo indossato tutto come il primo giorno di spese pazze fatte con Peter la scorsa primavera.
Prima di uscire da casa di Peter Hubert ha preso una bottiglia di spumante ghiacciato e mentre lo versava in due grandi bicchieri, dopo essersi seduto nella veranda, mi ha detto “Laura brindiamo adesso perché durante la serata io sarò molto impegnato con tutti gli altri ospiti, tu per la cena sarai al mio tavolo con pochi altri amici e amiche e non ti devi preoccupare di nulla e di nessuno , se qualcuno dovesse darti fastidio tu mi fai un cenno e io intervengo, ma non accadrà . Laura non temere nessuna domanda rispondi come ritieni opportuno , molti conoscono Peter e nessuno si permetterà di giudicare lui o te. Peter ha voluto la tua presenza alla festa e se ha deciso così è perché ti ama veramente e non vuole più tenerti nascosta , decidi tu se essere Laura o Matteo “
Era la sera delle lacrime, e per l’ennesima volta i miei occhi sono diventati lucidi. Come non amare un uomo che non ha timore del giudizio della gente ? Impossibile non amarlo. Hubert mi ha fatto capire quanto io sia importante per Peter .
Ho solo detto a Hubert ” io sono Laura , Peter ha voluto per me questo nome e se sono Laura per Peter sono Laura per tutti ”
Lo spumante è finito come sono finite le lacrime. Era ora di andare .
Un ultimo ritocco al trucco e una spilla tra i capelli per raccoglierli su un lato . Prima di salire in macchina Hubert con la solita sonora risata mi ha detto ” tu e Peter di donne non capite niente, non avete mai acquistato lo smalto per le unghie, siete due incompetenti, per fortuna è ancora presto e una delle ragazze che lavora da me si occuperà dei tuoi piedi e delle tue mani” e mentre saliva in auto Hubert ha continuato ” come arriviamo al villaggio ti metteranno un braccialetto, il tuo sarà di un certo colore , significa che puoi andare ovunque, in quanto mia ospite , e non dovrai mai pagare, il primo posto dove andare è nel salone di bellezza per le unghie, ti accompagno io , poi devi andare alla boutique e scegliere delle cose carine , ti lascio li da sola e prima di cena sarai accompagnata nella camera riservata a te per lasciare le cose che avrai preso e se hai altre necessita, Laura non essere timida “
Ero uscito altre volte in abiti femminili ma sempre in luoghi poco frequentati quando non isolati e con Peter solo due volte. Oggi era la mia prima vera uscita pubblica , in un luogo veramente molto frequentato . Ero tranquillo perché oltre a sapere che Hubert si sarebbe occupato di me sapevo di non poter incontrare gente del mio paese.
In macchina la corta mini gonna era salita in alto sulle cosce e tra mie mie gambe si vedevano le bianche mutandine. Per un attimo ho pensato di sistemare la gonna poi la mia vanità ha vinto. Ho solo chiesto a Hubert se con quella corta gonna io apparivo volgare. Hubert dopo aver guardato bene le mie gambe mi ha risposto ” Laura tu sei una bella figa” e anche ” se si vedono le mutande vuol dire che sei una ragazza ordinata e non giri senza mutande ” e la solita fragorosa risata ha chiuso l’argomento.
Come aveva detto Hubert appena arrivati nel complesso alberghiero ha fatto chiamare una ragazza e io ho capito soltanto che parlavano di trucco e smalto poi dopo una breve conversazione tra loro in una lingua sconosciuta Hubert è sparito
La ragazza ha detto il suo nome Lydia , lo stesso nome che aveva ricamato nella camicetta gialla, io non sapendo cosa dire sono rimasto in silenzio e mi sono limitato a seguirla. Oltre una serie di porte e vetrate un grande salone diviso in tanti piccoli salotti era pieno di ragazze che lavoravano , alcune pettinavano altre tagliavano capelli altre mettevano lo smalto alle mani e piedi di donne giovani e vecchie. Io ero impaurito .
Per fortuna la ragazza dopo avermi fatto sedere in una comoda poltrona ha chiuso una porta scorrevole e siamo rimasti solo io e lei. Nella comoda ma maledetta poltrona la mia piccola gonna rosa continuava a salire sulle mie gambe e le mia mutandine erano sempre più visibili , io continuavo con le due mani a tirarla verso il basso. Era una situazione veramente imbarazzante . Lydia si è subito accorta della mia lotta con la gonna e con un sorriso che mi sembrava già di conoscere mi ha detto ” Laura stai tranquilla io sono la figlia di Hubert , più tardi a cena abbiamo tempo di fare amicizia” e si è messa a lavorare con una limetta tutte le mie unghie .
Le parole di Lydia hanno messo fine alla guerra tra me e la mini gonna.
Mentre con velocità e precisione sistemava le mie unghie Lydia ha solo detto ” io e i miei fratelli prima di assumere ruoli di responsabilità dobbiamo lavorare per un periodo in tutti i settori dell’albergo, oggi finisco nel centro estetico e domani inizio i miei quindici giorni come cameriera alle camere, la tua camera è nel mio settore, papà mi ha detto questo pomeriggio di prendere nella boutique della biancheria per te e altre cose carine, dopo ti accompagno a vederla , papà ha pensato che tu non saresti andata da sola alla boutique ” .
Lydia rideva come Hubert .
Le unghie dei piedi avevano ora uno smalto rosa madreperla che creava un piacevole contrasto con il rosa pallido delle scarpe, lo stesso smalto Lydia aveva iniziato a mettere nelle unghie delle mani.
Una volta finito con lo smalto Lydia mi ha rifatto il trucco degli occhi e sistemato i capelli. Alla fine sembravo un’altra persona.
Il tempo scorreva veloce e Lydia , con la stessa velocità che ha sistemato le mie unghie e capelli, mi ha accompagnato nella camera che Hubert aveva riservato a me.
Era un ampio villino, quasi in riva al mare, che si raggiungeva con un viale circondato da altri villini simili.
Le sorprese non erano finite. Il letto era pieno di lingerie, di gonne e pantaloni e di camice e maglioncini , Lydia sempre sorridente e felice mi mostrava le cose che aveva scelto per me e continuamente mi chiedeva se mi piacevano. Io non avevo parole, stavo muto. Ero molto imbarazzato quando Lydia toglieva le mutandine dalle confezioni e le metteva sopra la sua gonna per farmi vedere come fossero sexy. Capivo però che nessuna malizia era nei sui gesti, mi trattava come una ragazza sua amica.
Per fortuna Lydia ha guardato l’orologio e ha detto ” dobbiamo sbrigarci Laura che mio padre non tollera ritardi per la cena, abbiamo circa un ora per prepararci e andare a tavola, tu sei già pronta e molto carina, Laura sei veramente molto elegante, non ti preoccupare della gonna, se sale tu fai l’indifferente e nessuno ci farà caso” poi con un inaspettato bacio sulla guancia è andata via lasciandomi solo.
Ritrovare la strada dentro quel grande complesso turistico non è stato facile, mentre camminavo mi sembrava di sentire tutti gli occhi della gente che guardavano solo me. Lydia la figlia di Hubert prima di scappare per andare a prepararsi per la cena mi ha dato una piccola borsetta dove aveva messo le cose per il trucco . Camminare sui tacchi alti mi piaceva e ora con la borsetta in mano mi sembrava di avere una andatura ancora più sensuale. Avevo fatto un lungo giro e mi sono trovato davanti a un grande bar all’aperto , era in uno dei lati di una enorme piscina e io mi sono avvicinato al bancone per chiedere un bicchiere d’acqua.
Davanti al bancone del bar una lunga fila di alti sgabelli ospitavano donne e uomini che parlavano tra loro, le donne in mini gonna avevano tutte il mio stesso problema, la corta gonna non riusciva a nascondere le loro, come le mie, mutandine. Ora mi sentivo più sereno.
Mi sono seduto su uno degli sgabelli, ho accavallato le gambe in maniera da nascondere le mutandine, e un ragazzo del bar mi ha chiesto cosa desideravo. ” un bicchiere d’acqua” ho detto mentre il ragazzo del bar guardava il braccialetto colorato, che Lydia mi aveva messo in camera, e anche le mie belle gambe accavallate. ” ciao sei una ospite di Hubert ? Per te niente acqua allora, per te solo spumante” la risata del ragazzo del bar mi ricordava altre risate sentite quella stupenda sera.
Al polso del ragazzo un braccialetto uguale al mio mi ha fatto venire il sospetto che non si trattava di un barista qualsiasi.
Una delicata carezza sulla spalla mi ha fatto girare la testa e il sorridente viso di Lydia era davanti a me. Lydia indossava un corto abito bianco, tanto trasparente da far vedere il minuscolo tanga che indossava sotto e si vedevano bene le forme dei suoi seni che non avevano bisogno del reggiseno per rimanere eretti.
Due turgidi capezzoli sembravano voler uscire a forza da sotto l’abito bianco e formavano una specie di delicato ricamo sulla leggera stoffa.
Lydia era elegantemente vestita e con il viso giovanile appena truccato , ora che io la guardavo con attenzione era veramente una bellissima ragazza.
La presenza di Lydia mi dava nuovamente serenità in quell’ambiente a me sconosciuto.
” Alberto non fare lo stronzo con le ospiti di papà ” dicendo queste parole Lydia ha sciolto il mio dubbio sul barista con il braccialetto colorato.
Rivolta a me Lydia ha detto ” Alberto è il più piccolo dei miei fratelli”
Seduto sullo sgabello a gambe accavallate mentre parlavo con i figli di Hubert mi sono reso conto che il più temuto degli incidenti stava per accadere. La posizione delle mie cosce e il piccolo tanga non trattenevano più il mio pene che, anche se piccolo, era ormai quasi tutto fuori dalle mutandine insieme allo scroto e testicoli.
Muovendomi lentamente a gambe unite per scendere dallo sgabello ho detto a Lydia che avevo un problema e dovevo andare subito in camera. Lydia con ingenua curiosità mi ha chiesto se dovevo fare la pipì e che potevo usare una delle toilette della piscina.
Il mio imbarazzo era evidente, tenevo le gambe incrociate e strette e le mani a tenevano giù la corta gonna, sembravo incapace di muovermi.
Lydia ha intuito allora il problema e ridendo mi ha detto ” togli le scarpe e corriamo subito in camera, dobbiamo fare presto perché tra poco inizia la cena ”
Anche Lydia si è tolta le scarpe con i tacchi alti e mi ha preso per mano per correre verso la sua camera, più vicina al bar della mia.
La camera di Lydia era come la mia e una volta entrati Lydia mi ha detto ” sbrigati e sistema il tuo intralcio ” ma non si muoveva e io non avevo il coraggio di abbassare le mie mutandine ed esibire la mia nudità maschile.
” Laura non essere sciocca dobbiamo fare presto ” ha detto Lydia e visto che non facevo niente si è avvicinata e con decisione ha sollevato la mia mini gonna.
Il mio pene e lo scroto erano completamente fuori dalle mutandine , il mio imbarazzo era alle stelle.
Le mani di Lydia hanno abbassato anche il mio tanga e con voce ferma e decisa Lydia ha detto ” ho la soluzione al problema, mettiamo il cerotto che io uso per coprire la mia vagina quando indosso pantaloncini stretti e nascondere le labbra e il taglio della vagina ” io immobile non riuscivo ad agire ero sommerso dalla vergogna, vedevo crollare tutta la mia presunta femminilità davanti a una ragazza quasi sconosciuta.
Guardavo il mio pene nascosto tra il piccolo cespuglio di peli del pube e mi sentivo ridicolo con le piccole mutandine abbassate a mezza gamba.
La mia immagine riflessa dallo specchio era la violenta realtà , ero solo uno stupido ragazzo vestito da donna incapace di nascondere il piccolo pene.
Le mani di Lydia tra le mie gambe erano come un violento schiaffo ai miei sogni femminili. Lydia era uscita dalla stanza da bagno con un rasoio e un rotolo di cerotto e già stava rasando il mio pube ” scusa Laura ma non abbiamo molto tempo, ora tolgo velocemente un poco di peli per fare aderire il cerotto e sistemare tra le tue gambe il tuo inconveniente”. Lydia incurante della mia immobilità agiva senza imbarazzo quando mi ha detto ” Laura come fai solitamente per nascondere i testicoli e il pene ? ” , io in maniera automatica ho allargato le gambe e ho spinto i testicoli sotto la pelle del pube, poi ho preso il pene con una mano ,fatta passare dietro il sedere ,e ho stretto leggermente le gambe per nascondere il pene tra le cosce tirandolo verso l’ano. Ancora tiravo il mio pene che le mani di Lydia già stavano sistemando il largo cerotto tra le mie gambe. Il cerotto partiva da sopra la radice del pene.
Le abili mani di Lydia che hanno collocato il largo cerotto a coprire il mio pene e lo scroto stavano ora sistemando , alla base interna delle mie natiche, la parte finale del cerotto.
Per la prima volta ho visto un piccolo segno di turbamento sul viso di Lydia mentre mi diceva
” Laura ora è tutto sistemato , rimetti le mutandine e andiamo perché è tardi ” .
Mentre andavamo verso il grande salone per la cena Lydia con un bel sorriso amichevole e dolce mi ha detto ” Laura non ti sentire imbarazzata, ho visto altri peni oltre al tuo, adesso è tutto sistemato e l’incidente è chiuso, tu sei bellissima ” , il bacio di Lydia si è appoggiato sulle mie labbra mentre mi indicava il nostro tavolo.
Hubert era già seduto a un grande tavolo rotondo, al centro dell’ampio salone, con altre otto persone, ho riconosciuto Alberto il ragazzo del bar .
Hubert al nostro arrivo con voce severa rivolto non solo a Lydia ha detto ” Lydia perdono il vostro ritardo perché tu e Laura siete troppo belle “, Hubert ha alzato un calice di spumante e ha proposto un brindisi alla nostra bellezza.
Il mio posto a tavola era tra Lydia e Alberto e davanti a me sedeva il terzo figlio di Hubert , che si è presentato dicendo sono Guglielmo.
Nel corso della cena Hubert ha conversato con tutti in maniera amichevole, ogni tanto rivolto a me chiedeva se tutto andava bene, io confortato da tanta amicizia rispondevo che era tutto ok e che la serata era stupenda come tutta la compagnia.
Quasi tutti hanno chiesto perché Peter non fosse presente, io ho detto che Peter aveva avuto impegni di lavoro ed era partito. Per tutti i presenti era normale che io fossi una amica di Peter
Lydia spesso metteva la sua mano sulla mia gamba nuda e chinando la testa verso il mio orecchio mi sussurrava ” Laura tutto bene con l’intralcio ? ” poi rideva . Io rispondevo solo con un grande gioioso sorriso.
Il metodo del cerotto tra le mie gambe funzionava alla perfezione. Sentivo il mio pene immobile tra le gambe e i testicoli fermi nel mio pube, per la prima volta non sentivo lo scroto uscire dal bordo delle mutandine e quando stavo in piedi la mini gonna non aveva più quel fastidioso antiestetico gonfiore all’altezza del pube. Lydia con il suo intervento mi aveva fatto ritrovare la gioia.
Verso la fine della cena , Lydia si è alzata dicendo di andare alla toilette mi ha preso per mano e portato con lei.
Mentre mi allontanavo ho guardato Hubert per vedere una sua reazione ma forse non si è nemmeno accorto che io e Lydia ci siamo alzati .
La toilette del ristorante era piena di donne che davanti un grande specchio sistemavano il loro aspetto, alcune mettevano il rossetto altre si pettinavano, quasi tutte le donne entravano in coppia nel gabinetto e quando Lydia mi ha detto che doveva fare la pipì , tenendo la mia mano è entrata nel gabinetto e io ho fatto una leggera resistenza, Lydia mi ha tirato più forte e ha chiuso la porta alle nostre spalle. Io mio sono girato con le spalle verso Lydia che parlando a voce bassa mi ha detto ” Mia piccola Laura non essere timidamente stupida, sono solo una ragazza che piscia ” e mi ha fatto girare verso di lei ancora seduta sul wc. Tenendo il suo elegante abito bianco sollevato sui fianchi Lydia si è alzata dal wc e con delle salviette detergenti che aveva preparato in precedenza ha delicatamente pulito la sua vagina .
Solo una centrale e sottile striscia di corti peli copriva il pube che Lydia che con gesti delicati e sciolti stava ricoprendo con magnifiche mutandine bianche.
Sistemato il suo abito Lydia mi ha detto di fare anche io la pipì così per il resto della serata non avrei avuto problemi.
Effettivamente avevo necessita di pisciare ma non volevo staccare il cerotto che tanta tranquillità mi stava dando. Lydia quasi avendo intuito il mio pensiero mi ha tranquillizzato dicendo ” il cerotto lo puoi togliere e mettere varie volte ha una bella tenuta anche se sei sudata ” .
Ho sollevato la mini gonna e con il massimo della disinvoltura dopo abbassato il tanga bianco ho liberato il mio pene dal cerotto e mi sono seduto nel wc .
Lydia in piedi davanti a me aveva preparato alcune salviette detergenti e mentre mi sono alzato la sua mano ha avvicinato le salviette al mio pene, io con una mano tenevo il prezioso cerotto e Lydia vista la mia difficoltà nel pulirmi con una sola mano ha stretto nella salvietta il mio pene , ha fatto scorrere il mio prepuzio e ruotando alcune volte la mano ha pulito tutto il mio pene.
Con la stessa velocità e abilità avuta in camera Lydia ha riposizionato il cerotto tra le mie gambe e le natiche e io ho verificato il giusto posizionamento dei testicoli con lo scroto e del pene.
Davanti ai lavandini dove abbiamo lavato le nostre mani Lydia ha passato sulle mie labbra il rossetto preso dalla mia borsetta e tenendomi per la mano mi ha riportato al grande tavolo dove nessuno sembrava essersi accorto della nostra assenza. Tutti parlavano e ridevano allegri, i due camerieri che si occupavano del tavolo riempivano continuamente i bicchieri.
Lydia mi ha chiesto se ero felice e nel suo dolce sguardo ho visto una grande sincera amicizia. Ho preso il bicchiere di spumante e avvicinato al suo ho sussurrato sottovoce ” grazie mia dolce amica , ti voglio bene ” Lydia non ha replicato, ha avvicinato le sue labbra alla mia bocca e per un istante ho sentito la sua calda lingua e qualche goccia di spumante sfiorare le mie labbra.
Molti si erano alzati dai tavoli e ballavano nel grande salone , altri erano usciti andando a ballare ai bordi della piscina , io non sapevo ballare e seduto al grande tavolo ascoltavo Hubert che raccontava di viaggi e avventure. Sapevo che la moglie di Hubert era morta alcuni anni prima , in Africa , a causa di una forte febbre. Lydia era la star della serata e le sue risate allegre riempivano di gioia tutto l’ambiente.
Dall’inizio della cena guardavo di tanto in tanto Hubert per capire se il mio comportamento era ok , i suoi sorrisi mi davano serenità .
Era come vivere una favola, io tutto vestito elegantemente da donna in una delle feste più importanti della zona. Altri ospiti del tavolo si erano alzati e Hubert con un calice di spumante in mano mi ha chiamato vicino a lui ” Laura vieni da Hubert a brindare ” io mi sono avvicinato e il braccio di Hubert mi ha fatto sedere sulle sue gambe .
Per la prima volta non ho pensato alla corta gonna che inevitabilmente saliva sulle gambe e ancora di meno alle mutandine che si vedevano tra le mie cosce.
Ho avuto un momento di perplessità quando ho chiesto a Hubert se potevo baciare le sue guance , avevo il timore di fare un gesto troppo affettuoso davanti ai suoi ospiti e sopratutto davanti ai suoi figli. Hubert mi ha abbracciato , facendo sollevare ancora di più le mie gambe ormai completamente scoperte, e i suoi baci alle mie guance sono risuonati in tutto il salone.
Lydia era arrivata alle nostre spalle e dopo aver bevuto tutto un calice di spumante e riempito nuovamente il suo e il mio calice mi ha preso dalle braccia di suo padre e con la consueta allegria ha rimproverato Hubert dicendo ” papà cosa fai, tenti di sedurre la mia amica ? ” Tutti e tre abbiamo bevuto nuovamente spumante e Hubert rivolto a me e Lydia ha detto ” ragazze andate a divertirvi e non pensate a noi vecchi ” poi Hubert quando Lydia si è allontanata un poco da noi ha continuato a dirmi ” Laura ho visto finalmente Lydia veramente allegra e nuovamente con il sorriso che la rende ancora più bella, è merito tuo Laura . Laura cerca di voler bene a Lydia come tu vuoi bene a Peter. Lydia ha veramente necessità di una vera amica ”
Era la prima volta che vedevo Hubert felice per la gioia della figlia e accompagnando me verso Lydia si è rivolto nuovamente a noi due ancora più seriamente dicendo ” ragazze cercate di diventare grandi amiche perché avete bisogno una dell’altra” con un bacio alle nostre guance e uno schiaffo sui nostri sederi ci ha mandato via con l’augurio di buon divertimento e di una felice notte.
Anche Lydia mi ha confermato di aver trovato nuovamente l’allegria con me. Con il braccio attorno ai miei fianchi Lydia mi ha detto ” Laura tu hai riportato la gioia in me , averti come amica mi aiuta a sopportare la grande tristezza per la morte di mia madre. Mia madre era la mia più grande amica, io non avevo segreti per lei e mia madre sarebbe orgogliosa di vedere noi due amiche”
Senza essermi accorto della strada fatta ci siamo trovati davanti alla camera di Lydia .
Dalla spiaggia come dalla piscina arrivavano i suoni e le voci della festa che proseguiva nonostante l’ora tarda e il caldo di questa fantastica notte di fine estate.
Lydia entrata in camera si è gettata immediatamente sul grande letto e usando l’abito come un ventaglio si è concessa un poco di riposo.
Ogni volta che muoveva l’abito le belle gambe di Lydia rimanevano completamente scoperte e le piccole mutandine non nascondevano con la loro trasparenza il suo pube gonfio e vellutato . Io ho chiesto se potevo usare il suo bagno e Lydia seduta al centro del letto mi ha detto ” ottima idea una bella doccia” e con un solo gesto ha tolto l’abito bianco ed è rimasta vestita con il solo minuscolo trasparente tanga bianco. Ho detto ” Lydia mentre tu fai la doccia io provo a chiamare Peter, ho voglia di raccontare subito tutta la mia felicita” .
Le mie parole hanno fatto scendere un velo di tristezza nel viso della mia nuova amica che forse si è sentita per me meno importate di Peter.
Lydia alzatasi dal letto cercava qualcosa nei suoi cassetti, frugava negli armadi e nelle tante borse che aveva, io vedevo il suo bel corpo femminile .
Ero pieno di ammirazione per la sua grande bellezza e dolce amicizia e ho detto ” Lydia forse è troppo tardi per chiamare Peter , è meglio che aspetto io una sua chiamata” .
In questo momento Lydia ha girato il viso verso di me, le sue guance erano solcate da lacrime e in mano aveva una lunga catenina di oro con un piccolo ciondolo a forma di orsetto, Lydia si è avvicinata a me e
ha appeso al mio collo la catenina .
” Questa catenina è il regalo che mia madre mi ha fatto il giorno delle mie prime mestruazioni. Laura io voglio che lo tieni tu oggi per me è un giorno importate e anche tu sei importante per me ” .
Nel viso di Lydia il sorriso aveva sostituito le lacrime
Il mio silenzio faceva coppia con il silenzio di Lydia , la finestra chiusa per mantenere dentro la camera la gradevole aria condizionata non impediva alla musica della festa di arrivare fino a noi. Io e Lydia in piedi , lei quasi nuda e triste in viso , io dispiaciuto per averla fatta sentire senza importanza per me, abbiamo continuato a guardare i nostri occhi velati dalla emozione e lentamente ci siamo avvicinati .
” Laura lo sai che io a 23 anni sono ancora vergine ? ” le parole di Lydia mi hanno sorpreso ma la sorpresa non era ancora tutta arrivata perché Lydia ha continuato ” avevo parlato con mia madre del mio scarso interesse per i ragazzi, a volte ho pensato di essere lesbica perché ho sempre preferito la campagna delle ragazze anche se non ho mai provato una vera attrazione fisica verso di loro. Mia madre mi diceva sempre che un giorno avrei capito cosa desideravo e che fino a quel giorno qualsiasi cosa facevo non era sbagliata, sia con un ragazzo che con una ragazza. Laura io una notte ho ascoltato Peter che parlava di te con mio padre, mio padre ha usato con Peter le stesse parole che mia madre aveva detto a me. Laura io credo che il mio giorno sia arrivato perché voglio perdere la verginità ora con te e capire se amare l’uomo o la donna che tu rappresenti insieme ”
Io e Lydia eravamo seduti sul letto e Lydia mi stringeva al suo seno nudo mentre parlava e ancora non aveva finito perché , complice il mio silenzio , ha continuato ” Laura io non voglio intromettermi tra te e Peter, io non desidero essere un ostacolo al vostro amore . Quando oggi pomeriggio ti ho visto io ho provato una grande emozione, mai provata prima, e dal primo momento ho desiderato fare l’amore con te, è stata la prima volta che ho sentito la mia vagina bagnarsi. Laura io e te non tradiamo Peter, lui è un uomo e tu per lui sei la sua ragazza . Laura per me tu sei più di una sorella o di un fratello, Laura tu per me sei il mio dolce segreto, solo noi due sappiamo cosa potrebbe accadere tra noi . Laura ti chiedo solamente di potere amarti anche una sola volta, poi sarò più consapevole se amare un uomo o una donna. Laura ti prego , oggi io ti chiedo un grande aiuto, un aiuto che solo tu amica mia mi puoi dare “
Ero totalmente sconvolto, incapace di dare una risposta a Lydia. Io con i miei soli diciassette anni, non uomo e non donna, con una mia sola unica limitata esperienza con una donna senza aver mai fatto sesso completo con le donne , come avrei potuto aiutare Lydia ?
Le sincere parole di Lydia mi hanno ricordato il mio primo incontro con Peter. Anche io davanti alle resistenze di Peter avevo pregato, quasi supplicato il mio nuovo amico perché prendesse il mio corpo e mi facesse felice nel sentirmi donna. Lydia chiedeva la medesima cosa.
Lo squillo del telefono nella camera di Lydia mi ha quasi spaventato. Lydia parlava con il fratello Alberto che voleva Lydia e me alla festa in spiaggia per assistere al nascere del nuovo giorno. Lydia ha risposto che a causa del troppo spumante bevuto non stava bene e che preferiva restare in camera a parlare con me.
La breve interruzione mi ha dato la possibilità di riflettere per come rispondere a Lydia .
” Lydia io non ho mai fatto sesso completo con una donna, una sola volta, prima di conoscere Peter , sono stato con un uomo e una donna. La donna ha solo toccato il mio piccolo pene e lo ha tenuto per un poco di tempo in bocca, l’uomo mi ha preso da dietro dopo che aveva tenuto il suo pene nella mia bocca. Io cara Lydia ho sempre amato essere donna e non credo di essere capace a fare l’uomo con te, io amo Peter perché con lui mi sento donna”
Io parlavo e le mani di Lydia stavano togliendo la mia camicia, il suo viso sembrava aver ritrovato il sorriso allegro, le nostre bocche erano sempre più vicine e il profumo dei nostri rossetti si fondeva sulle labbra che si sfioravano . Le esperte mani di Lydia in pochi istanti hanno liberato il mio petto dal reggiseno e le giovani e dure tette di Lydia hanno accarezzato il mio corpo.
La mia mini gonna è caduta subito dopo e il mio ventre coperto dal piccolo tanga bianco è diventato il luogo dove Lydia ha dedicato tutte le attenzioni.
” Laura qualsiasi cosa succede oggi noi due dobbiamo restare amiche , tu lo prometti ? ” io già consideravo Lydia mia amica e non mi è stato difficile rispondere che promettevo di rimanere sua amica.
Subito dopo per la prima volta le nostre bocche si sono unite e al piacevole sapore della lingua di Lydia si è unito il profumo e il sapore dei rossetti che coprivano le nostre labbra. I baci di Lydia erano diversi da quelli della unica donna che avevo baciato, Lydia succhiava con forza la mia lingua, lo faceva con tanta forza che appena un poco di aria entrava nelle bocche si sentiva il suono di uno scoppio.
Erano baci diversi anche quelli che io davo a Peter. Nei baci con Peter erano le nostre lingue a cercarsi e unirsi come a voler formare un nodo.
Lydia saltando sul letto dopo una lunga serie di baci sempre più sensuali e tante carezze che ci hanno dato la possibilità di esplorare a fondo i nostri corpi si è messa a gridare ” sono felice, io sono felice” mentre io ero preoccupato e non ricordavo che le camere erano piccole ville indipendenti e che nessuno poteva sentire le nostre grida.
Rimasta in ginocchio sul letto Lydia ha tolto prima le sue mutandine e immediatamente dopo le mie con anche il cerotto che teneva fermo il mio pene , tolto il cerotto anche i miei testicoli hanno preso il loro posto nello scroto non più schiacciato .
Il ventre di Lydia davanti ai miei occhi era ancora più bello di quando lo avevo visto nella toilette del ristorante.
La corta peluria formava una lieve striscia che si fermava molto sotto l’ombelico . Le carnose labbra della vagina formavano una piccola collina tra le sue gambe, e io non sono riuscito a nascondere tutta la mia curiosità nel vedere così da vicino una figa, guardarla e poterla toccare.
La figa della donna in spiaggia , vista due anni prima, la ricordavo molto aperta e con le labbra non gonfie e vellutate come quelle di Lydia .
Con le dita ho aperto le labbra e l’interno della figa di Lydia mi è apparso di un bel color rosa vivo, quasi rosso al centro in profondità.
Mentre esploravo la figa di Lydia era notevole la mia emozione nel toccare il clitoride e sentire che si eccitava tra le mie dita.
Era tanta la mia curiosità e quando con la punta della lingua penetrata nella figa ho ripetutamente toccato il clitoride Lydia ha sollevato il suo bacino , gemendo dal piacere, per facilitare il mio leccare e la mia bocca è stata lungamente attaccata alla figa anche per raccogliere il piacevole liquido che sgorgava in abbondanza.
Lydia toccava con la stessa curiosità il mio pene ancora non eretto ,delicatamente faceva scorrere la pelle per scoprire la testa , stringeva i testicoli e accarezzava le mie cosce.
Ci toccavamo e ci guardavamo per ricevete un reciproco compiacimento, mentre anche le nostre bocche ,dopo le tante carezze , partecipavano a scoprire i sapori e gli odori dei rispettivi organi sessuali.
La figa di Lydia aveva un profumo simile a quello della saliva dei suoi baci , un profumo che non avevo mai sentito, che entrava piacevolmente nel naso e che se prestavo attenzione mi sembrava di percepire anche sul corpo di Lydia , forse avevo scoperto il profumo di donna.
Le mie mani passavano dalle carezze al pube di Lydia a quelle sui duri seni. Mi piaceva ed eccitava toccare le tette di una donna, io ho sempre desiderato avere un seno femminile e ora toccando le tette di Lydia sognavo di toccate le mie.
La durezza dei capezzoli e la consistenza delle tette di Lydia mi ha fatto provare una sensazione di invidia mentre la mia bocca succhiava avidamente il seno.
Forse un giorno anche il mio piatto torace avrebbe avuto tette morbide da succhiare , tra le quali il cazzo del mio uomo poteva godere e indirizzare gli schizzi di sperma direttamente nella mia bocca.
Dicevo a voce alta le mie sensazioni e Lydia mi raccontava le sue alla stessa maniera.
Lydia era rimasta meravigliata dal sapore e dall’odore del mio cazzo, un sapore che ha detto di non riuscire a descrivere mentre il profumo le ricordava stranamente l’odore di un uomo grande, un buon odore ha detto.
La bocca di Lydia prendeva inizialmente solo la testa del mio cazzo che Lydia ha definito non piccolo ,come io dicevo di avere, perché ha detto che in spiaggia ha guardato tanti ragazzi nudi e a suo parere i cazzi erano più o meno come il mio.
Ormai avevo raggiunto la completa erezione e vedere il mio cazzo tra le mani di Lydia , prima che la bocca lo accogliesse quasi tutto , mi dava l’impressione che veramente il mio cazzo fosse normale .
Nei movimenti della bocca e delle mani di Lydia sul mio cazzo vedevo tutta la mia iniziale esperienza nel toccare i cazzi maschili e fare i pompino .
Non un centimetro dei nostri corpi era stato trascurato dalle nostre carezze ed ero meravigliato di quanto Lydia e io parlavamo delle reciproche sessualità. Era la prima volta che potevo raccontare i miei desideri sessuali e ascoltare quelli di una vera donna.
Lydia toccando il mio culo aveva capito il piacere che il gesto mi provocava e con dolcezza aumentava il numero delle dita che infilava dentro. Una sola volta , quasi timidamente , ha chiesto se mi faceva male.
Parlare con Lydia mi aveva convinto che non stavo tradendo il mio amore per Peter.
Stranamente consideravo questa nuova esperienza sessuale come complementare e necessaria al mio desiderio di essere donna.
Anche se molto eccitato io volutamente trascuravo di avvicinare il mio cazzo alla figa di Lydia , il mio timore era un timore stupido ma reale.
Il dolore che ho provato le prime volte che ho avuto il cazzo nel mio culo pensavo che fosse uguale a quello Lydia avrebbe provato nel prendere il primo cazzo nella sua figa.
Quando Lydia mi ha detto che voleva sentire il mio cazzo nella figa in me è arrivato il panico. Lydia sapeva che non avevo mai scopato una donna o un uomo e che le mie esperienze erano tutte solo limitate a fare pompino e a ricevere il cazzo di Peter nel mio culo.
Lydia mi ha detto , tra un bacio e l’altro, che aveva letto da qualche parte che stando lei sotto e tenendo le sue gambe piegate la penetrazione del cazzo nella figa era facilitata. Io pensando al mio culo e all’aiuto che dava la saliva nella penetrazione ho spostato il mio corpo per poter leccare la figa di Lydia ma come ho messo la lingua ho capito che non sarebbe servito a molto .
La figa sembrava aver eiaculato e anche le cosce di Lydia erano tutte bagnate, ho tenuto per un poco la mia bocca tra le gambe di Lydia e il sapore che avevo sentito in precedenza ora era molto più forte e intenso.
Per un istante ho desiderato di sentire il caldo abbondate sperma di Peter riempire la mia bocca.
“Laura smetti di perdere tempo, io ho già avuto varie volte i brividi questa notte – Lydia chiama l’orgasmo brividi – e tu ancora mai, adesso anche tu devi avere i brividi ( orgasmo ) , Laura quando hai i brividi non rimanere dentro la mia vagina perché non uso anticoncezionali “
Lydia era stata chiara e il suo corpo era pronto quanto la sua mente per fare il passo verso la perdita della verginità .
Il corpo nudo di Lydia sdraiato nel grande letto, il viso sorridente e soddisfatto per i brevi ma continui orgasmi – che Lydia chiamava brividi – il seno eretto con i fantastici capezzoli turgidi che non smettevo di succhiare, le gambe leggermente allargate e piegate che mettevano in bella evidenza la stupenda figa leggermente aperta e lucida per il continuo sgorgare delle secrezioni vaginali hanno finalmente provocato in me il desiderio di avvicinare il mio cazzo gonfio ed eretto per tentare la nostra prima penetrazione.
Sdraiato sul corpo di Lydia sentivo il suo affannoso caldo respiro sulle mie labbra, il mio corpo leggermente spostato su un fianco mi permetteva con una mano di guidare il mio cazzo tra le gonfie bagnate labbra della figa di Lydia e un entusiasmante piacevole calore iniziava a trasmettersi sulla testa del mio cazzo.
Sentivo le unghie di Lydia penetrare la carne nella mia schiena e il piacevole dolore che provavo si sommava nella mia mente alle belle sensazioni che mi arrivano dal cazzo che lentamente scivolava nella figa di Lydia .
Finalmente capivo il piacere di penetrare un partner, stavo provando io adesso se stesse piacevoli sensazioni che riuscivo a trasmettere con il mio corpo al cazzo del mio amante Peter.
La punta del mio cazzo era tutta dentro la figa di Lydia e solo una lieve resistenza ostacolava i miei movimenti di spinta per far entrare il
resto del cazzo. Sentivo che la pelle del mio prepuzio aveva finito la sua corsa sulla testa del cazzo e ora il caldo e umido interno della figa avvolgeva con una moderata pressione quasi metà della lunghezza del mio cazzo.
Un fremito del corpo accompagnato da soffocati gemiti dalla bocca di Lydia che sussurrava ” Laura amore mio sento il tuo corpo unito al mio, ti prego amore rimani ancora dentro di me ” e la crescente spinta del ventre di Lydia verso il mio pube ha fatto entrare nella figa la parte del mio cazzo che ancora non aveva goduto del piacevole calore e umido abbraccio che la figa di Lydia mi regalava.
All’improvviso ho sentito un più intenso calore sulla punta del cazzo e i movimenti del bacino di Lydia hanno assunto un ritmo continuo e non più a scatti , il mio corpo seguiva il ritmo del corpo di Lydia nel lento avvicinarsi e allontanarsi che faceva scorrere completamente il mio cazzo nella figa di Lydia che ora sembrava più calda e bagnata.
Come Lydia fermava il suo corpo anche io rimanevo immobile e il suono dei nostri respiri e i gemiti di Lydia riempivano come una musica tutta la stanza.
Le pause dei nostri sensuali movimenti duravano sempre di meno mentre aumentava la pressione delle unghie di Lydia nella carne ormai martoriata della mia schiena.
Stranamente non pensavo a un mio orgasmo anche se il piacere che ricevevo era di una notevole intensità , non avevo il cazzo insensibile perché tante belle sensazioni venivano trasmesse a tutto il mio corpo, ricevevo anche ogni vibrazione del corpo di Lydia che con voce sempre più flebile e sensuale continuamente mi chiamava ” Laura amore mio “
Un improvviso scatto del corpo di Lydia mi ha sorpreso nei fantastici pensieri per le emozioni che stavo provando e alla base del mio cazzo, e lungo tutto lo scroto un piacevole calore bagnato mi ha trasmesso una nuova emozionante sensazione.
La voce di Lydia sensuale ma decisa mi ha detto ” Laura voglio sentire adesso il tuo brivido ( orgasmo ) dentro di me , ti prego amore mio non mi abbandonare ora, rimani tutta dentro di me” e il movimento del suo corpo ha ripreso un ritmo lento e continuo che permetteva al mio cazzo di uscire quasi dalla calda figa e rientrare subito in tutta la lunghezza.
Quando Lydia ha baciato la mia bocca con la sua aperta , ho sentito la lingua immobile pronta a ricevere le carezze della mia lingua allora ho aumentato il movimento del mio bacino e il veloce salire e scendere del mio cazzo dentro la figa di Lydia mi ha presto provocato un intenso e inarrestabile orgasmo.
Ho sentito lo sperma percorrere il mio cazzo mentre le unghie di Lydia penetravano nuovamente la mia carne e il piacevole dolore si sommava
all’emozione del mio primo orgasmo avuto scopando una donna.
I gemiti di piacere di Lydia anche se quasi soffocati dai baci che mi dava erano la piacevole conferma che i nostri orgasmi erano stati simultanei.
Nel mio abbraccio il corpo di Lydia era totalmente abbandonato, rilassato e felice
Le prime luci del giorno entravano , filtrate dalle tende , nella stanza dalla grande finestra che univa la camera al giardino verso la spiaggia e i primi caldi raggi di sole accarezzavano i nostri corpi nudi esausti e ancora uniti.
Spostando i nostri corpi per metterci su in fianco e faccia a faccia le nostre mani hanno ripreso una lunga serie di carezze e le nostre bocche non erano mai sazie di baci
Lydia sorridente come me toccava la mia mano che accarezzava la sua figa, mi piaceva far scorrere le mie dita tra i pochi corti peli del pube di Lydia e percepire il liscio vellutato gonfiore delle labbra della figa . Mi eccitava sentire un ventre come io avrei voluto, senza il mio cazzo.
Lydia godeva ancora delle mie e sue carezze quando portando la sua mano verso le mie labbra ha visto la punta delle sue dita coperte da un poco di sangue ” Laura amore mio con le mie unghie ho ferito la tua schiena, amore avrai avuto dolore, perdonami Laura guarda la mia mano con il tuo sangue” nel dire questo Lydia mi ha fatto girare con la schiena verso di lei e quando ho sentito un forte grido mi sono realmente spaventato. Avevo sentito il dolore provocato dalle unghie di Lydia ma non riuscivo a immaginare che le eventuali ferite fossero tali da fare urlare Lydia .
Ho appena pronunciato le parole ” Lydia non ti preoccupare……. “
che un nuovo grido mi ha ulteriormente spaventato e mentre il mio stupore aumentava Lydia si è alzata in piedi sul letto e sempre gridando ma adesso con il viso sorridente e felice diceva ” amore mio , Laura amore mio non è il tuo sangue è il mio sangue, la tua schiena non ha ferite , amore mio è il mio sangue ” e gridando ancora più forte e felice ha continuato ” Laura è il mio sangue guarda le mie gambe , amore guarda la mia vagina , amore guarda ” .
Le mie carezze alla figa di Lydia avevano spalmato un poco di sangue
anche tra le cosce e quando Lydia ha preso la mia mano abbiamo visto il palmo rosso del sangue di Lydia. La gioia di Lydia è aumentata in maniera smisurata quando si è accorta che anche il mio cazzo era leggermente rosso di sangue. In piedi e saltando sul letto Lydia continuava a gridare piena di gioia ” amore non sono le mestruazioni le ho avute le settimana scorsa, Laura amore mio è il sangue del mio imene rotto , Laura non sono più vergine , non sono più vergine, grazie amore, grazie amore mio , Laura ti amo ti amo “
I continui movimenti di Lydia e il suo continuo saltare dalla gioia stavano facendo uscire lentamente dalla sua figa il mio sperma bianco velato dal rosso del residuo sangue rimasto all’interno della figa.
Tutta la stanchezza per la notte di festa proseguita nel letto facendo sesso era scomparsa. Lydia mi ha portato sotto la doccia continuando a baciare la mia bocca e ad accarezzare le sue cosce e la sua figa appiccicose di sperma e sangue.
Prima di aprire il caldo getto d’acqua Lydia è ritornata in camera e ha cercato le sue e le mie mutandine. Ritornata vicino alla doccia Lydia ha pulito la sua figa e l’interno delle sue cosce con le nostre mutandine , poi le ha passate delicatamente sul mio cazzo.
” Laura, amore, le nostre mutandine con il tuo sperma e il mio sangue saranno il ricordo più bello di questa fantastica notte , le metterò sigillate in una scatolina con il tuo nome e il mio “
Dopo la doccia calda che per i tanti baci e le tante carezze è durata un tempo quasi infinito Lydia ha scelto tra le sue tante mutandine quelle per me . Prima di indossare uno splendido tanga nero Lydia ha infilato un dito nella sua figa e ha controllato se aveva tracce di sangue, il dito di Lydia è uscito pulito come era entrato e con un gesto sensuale Lydia lo ha portato prima verso la sua bocca poi verso la mia e con quel dito ha accarezzato le mie labbra prima di baciarle nuovamente. Indossato il tanga nero Lydia ha cercato un reggiseno da abbinare poi ha rinunciato dicendo ” Laura non metto il reggiseno perché oggi voglio sentire le tue mani che accarezzano le mie tette “.
Io ero ancora nudo mentre Lydia sopra il tanga nero ha indossato quella che doveva essere la sua divisa per il nuovo incarico di cameriera addetta alle camere, una gonna nera e una camicetta bianca con il suo nome ricamato .
” Laura sbrigati che andiamo a fare colazione, ho tanta fame , tutta colpa tua amore mio che non mi hai fatto dormire ” .
Lydia nonostante la notte insonne non aveva perso il buon umore e una volta scelte le mutandine per me aveva già il cerotto tra le mani per sistemare quello che chiamava ” il tuo intralcio ” ossia il mio pene.
Mentre io finivo di vestirmi Lydia ha leggermente truccato il suo viso che , come lei stessa ha detto guardandosi nello specchio, oggi era finalmente più illuminato. Io indossavo la stessa mini gonna rosa e la stessa camicia bianca sopra il reggiseno bianco che indossavo la sera precedente, solo il tanga era diverso, un minuscolo tanga color avorio che , grazie al cerotto che Lydia aveva messo tra le mie gambe , conteneva facilmente io mio pene e il resto dell’apparato genitale.
Prima di uscire dalla sua camera Lydia ha controllato che io avessi al collo la catenina d’oro che mi aveva regalato la sera precedente, poi qualche goccia di profumo per lei e per me e mano nella mano siamo andate a fare colazione.